a trieste si progettano le imbarcazioni da diporto per i disabili

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Nasce all’Università di Trieste, nell’ambito del “Master in Yachts & Cruise Vessels Design” un gruppo di progetto di “Ergonomia applicata al disegno industriale”, che si dedicherà alla progettazione di imbarcazioni da diporto dotate di tutti quegli accorgimenti necessari per una loro fruizione da parte di utenti portatori di handicap.
L’obiettivo del programma che verrà attuato presso l’Ateneo triestino dagli iscritti al Master (architetti, ingegneri e laureati in disegno industriale), è quello di acquisire la giusta consapevolezza nel progettare tenendo davvero conto delle esigenze di tutti.
L’imbarcazione è considerata un esempio di come si possa effettuare una progettazione funzionale ed accorta rendendo fruibili ed accessibili a tutti luoghi, oggetti e strumenti.
Progettando con questa prospettiva, aumentano in generale comfort e funzionalità a beneficio di tutta l’utenza; quindi non solo di chi patisce difficoltà motorie o sensoriali.
In questo senso è esplicativo l’esempio dell’invenzione del telecomando pensato da una persona disabile, oggetto diventato poi di uso comune.
Il gruppo del Master prenderà in considerazione lo sviluppo dell’attività nell’ambito della metodologia progettuale ergonomica, che si differenzia in “Ergonomia di concezione” e in “Ergonomia di correzione”, a seconda che l’intervento venga eseguito prima o dopo la costruzione della barca.
In estrema sintesi si tratta di rendere un’imbarcazione da diporto totalmente accessibile (pozzetto, dinette, rampe di collegamento, ascensori, cucina, bagni, ecc) ai portatori di handicap, rendendola completamente usabile e di piacevole utilizzo.
In particolare, e questo è stato immediatamente compreso dai partecipanti al Master in Yacht Design, l’imbarcazione espressamente studiata (oppure adattata) per le disabilità risulta molto più comoda e fruibile rispetto alle barche “standard”, poiché la maggiore attenzione nella progettazione permette anche una migliore ottimizzazione degli spazi esistenti.
In un paese come l’Italia, ove più di 2 milioni e mezzo di persone convivono con diverse tipologie di disabilità, si intende rendere consapevoli le future generazioni di come alcuni accorgimenti siano sufficienti per migliorare sensibilmente la qualità di vita delle persone.

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