analisi 1: ricomincio da tre

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Consigli, aneddoti, trucchi per affrontare abbastanza sereni l'esame di Analisi 1 a Ingegneria…non scoraggiandosi per gli eventuali fallimenti.



Massimo Troisi, nel suo primo film, voleva reimpostare la propria vita ricominciando da tre, perché era convinto di aver fatto bene almeno tre cose. Lo stesso vale per chi è stato respinto al suo primo esame: il periodo di preparazione non è bastato, ma qualche cosa in mente è rimasta.

Lo scoraggiamento è il nemico più pericoloso, la prima causa di mortalità universitaria. Il modo migliore per laurearsi in Ingegneria consiste nell’avere pazienza e migliorarsi continuamente, imparando dai propri errori.
Di solito, chi viene bocciato ha studiato male: sono poche, al primo anno, le “facce di bronzo” che si presentano all’esame senza avere aperto il libro (poi negli anni successivi qualcuno ci prova, con scarsi risultati). Ci sono due categorie di “aspiranti bocciati”: i “filosofi”, molta teoria e pochi esercizi, che non passano lo scritto, e i“giocolieri”, che fanno esercizi senza teoria, che crollano all’orale. Abituatevi a vedere insieme le due parti del programma: la teoria si applica negli esercizi, che si risolvono con la teoria.

I teoremi di Lagrange, Weierstrasse e Torricelli-Barrow (enunciati e dimostrazioni) e la formula di Taylor sono fondamentali sia per lo scritto che per l’orale. Non confidate troppo nella possibilità di usare il libro nel corso dello scritto (se il professore lo consente): perdereste tempo a cercare formule che avreste potuto ricordare benissimo studiando la dimostrazione.

Come avrete notato, l’argomento clou dello scritto è il grafico di una funzione: fate esercizi fino alla noia su questo argomento. Per gli altri argomenti, ovviamente, occorre esercitarsi molto su quelli su cui si è più deboli. Se non bastano i testi consigliati dal professore, si può provare con i testi monografici o con altri eserciziari (nelle librerie universitarie o specializzate ce ne sono anche troppi). Non abbandonate, però, gli argomenti su cui vi sentite forti: rischiereste di dimenticarli !

Per la teoria, rileggete bene gli appunti che avete preso a lezione, cercando di ricostruire i ragionamenti fatti. Adesso che ne sapete di più, imparerete anche e soprattutto da quello che avete scritto male: è una fedele testimonianza delle lacune che dovete rimuovere. Se avete l’abitudine di ricopiare gli appunti perché a lezione scrivete a “zampa di gallina”, fate i “galletti” (o “gallinelle”) e provate a ricostruire gli originali.Se non avete capito un concetto, magari ricopiando gli appunti non lo avete neanche preso in considerazione e all’esame vi si è rivoltato contro.

Presto vi sembrerà di non sapere più cose che all’esame andato male sapevate. Non è vero: state prendendo visione delle vostre lacune. Qualche tempo fa, un bambino chiese a Carlo Rubbia come è fatto un atomo: Rubbia rispose di non saperlo ancora. Non aveva dimenticato le lezioni di fisica delle scuole medie: semplicemente gli studi che stava compiendo sulle particelle subatomiche lo avevano portato a mettere in discussione le conoscenze che aveva precedentemente acquisito. Fate lo stesso, e avrete il Nobel per l’Analisi Matematica !


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