architettura: fondamenti di urbanistica

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Architettura dell’Università La Sapienza, sede di piazza Borghese, è nota fra gli studenti per essere una delle professoresse più esigenti e rigorose della facoltà.
Fortunatamente non ha l’abitudine di registrare le bocciature, ma sono veramente pochi gli studenti che riescono a superare al primo colpo l’esame con lei.

Spaventa alcuni, per altri è un vero incubo. Grazie ai nostri consigli potrete affrontare l’esame senza paura!!

ARCHITETTURA – A Roma La professoressa Di Vito, docente di Fondamenti di Urbanistica presso la Facoltà di Architettura dell’Università La Sapienza, sede di piazza Borghese, è nota fra gli studenti per essere una delle professoresse più esigenti e rigorose della facoltà.
Fortunatamente non ha l’abitudine di registrare le bocciature, ma sono veramente pochi gli studenti che riescono a superare al primo colpo l’esame con lei.

La presenza assidua alle sue lezioni è assolutamente necessaria, dato che non esiste un testo unico consigliato. La bibliografia del corso è molto ampia e del tutto indicativa. I testi suggeriti, infatti, sono ben quindici, molti dei quali formati da quattro o cinque volumi; per sapere quali capitoli studiare perciò è indispensabile conoscere i temi trattati in aula.
Ormai però siamo al secondo semestre, e le lezioni sono terminate; come fare allora a sapere cosa studiare e cosa no? Cerca di ottenere appunti e fotocopie da chi ha già superato l’esame. Concentra lo studio sulla storia delle città, delle carte e delle leggi, ma non approfondire troppo gli argomenti. Per un’infarinatura sulle principali leggi urbanistiche dal 1942 ad oggi non è necessario leggere l’intero codice di urbanistica. E’ più che sufficiente un manuale scritto per gli istituti professionali che sintetizzi il contenuto delle leggi.

L’interrogazione è composta da tre parti distinte. La prima riguarda un’esercitazione pratica, la seconda la storia delle città più importanti dal punto di vista urbanistico (Vienna, Parigi, Barcellona, Berlino…) e la terza l’evoluzione della legislazione urbanistica in Italia. Per ognuna delle tre parti saranno assegnati (con il rigore tipico della Prof. Di Vito) da uno a quattro punti, secondo il numero di risposte esatte. Il massimo punteggio totale consentito sarà quindi di dodici punti. Questo, sommato al diciotto, darà luogo al voto finale.
L’esercitazione consiste nell’analisi dell’area urbana di 1Kmq intorno alla propria abitazione, tenendo conto soprattutto dei valori fissati dal DM. 1444/68 e 1404/68, che è consigliabile conoscere quasi a memoria. Dovrai realizzare almeno quattro o cinque tavole, analizzando servizi, viabilità e tipi edilizi. E’ sicuramente un lavoro impegnativo, che ti porterà via molto tempo.
Fai attenzione però a non trascurare le altre due parti dell’esame per dedicarti solo alle tavole; pur essendo la parte più faticosa dell’esame, non è assolutamente la più importante. Ricorda che un’ esercitazione a regola d’arte ti può far guadagnare al massimo quattro punti, e che per superare l’esame dovrai ottenere comunque almeno un punto per le leggi ed uno per le città.

Le domande d’esame, come ama ripetere la stessa professoressa, si ripetono spesso fra un’interrogazione e l’altra. E’ meglio, perciò, affrontare l’esame al secondo o al terzo appello, per avere il tempo di assistere ad almeno una giornata di interrogazioni ed appuntarsi le domande più frequenti; uno degli argomenti più gettonati è la relazione fra la pianificazione ed i vari organi dello stato (Min. LL. PP., regioni, province e comuni), una domanda apparentemente abbastanza semplice, ma che può creare dei problemi specialmente se ne viene richiesta l’evoluzione temporale nella legislazione.
In via ufficiosa è permesso scegliere la città sulla quale essere interrogati. La città più semplice da studiare probabilmente è Barcellona; il suo ampliamento, avvenuto alla fine del secolo scorso, è stato improvviso e regolare. Gli isolati, frutto dell’opera dell’ing. Cerdà, hanno tutti la stessa dimensione, la maglia è ortogonale ed orientarsi sulla carta è semplicissimo.
Proprio per questo motivo però, la città catalana risulta essere la più inflazionata fra le preferenze degli studenti; il rischio è che dopo i primi cinque minuti d’interrogazione, la Di Vito cominci a chiederti di fare un confronto fra le vie ideate da Cerdà e quelle di altre capitali europee, la cui conoscenza a grandi linee è comunque richiesta.
Una delle cose che la fa più arrabbiare sono le carte topografiche senza scala. Nel caso che la pianta della città che hai scelto ne fosse priva, si potrebbe rifiutare anche solo di cominciare l’interrogazione. Nella migliore delle ipotesi, incentrerà le domande su un’altra città utilizzando una delle altre carte che avrai con te.
Non si può certo dire che la professoressa Di Vito abbia un buon carattere, ne che abbia una visione ottimistica della vita. Ama trattare duramente gli studenti, perché, a detta sua, nella professione che li aspetta verranno trattati ancora peggio. Non lasciarti scoraggiare dal suo modo di fare. Cerca di sopportare la pressione psicologica di cui sarai oggetto durante lezioni, revisioni ed esami, e soprattutto cerca di non darle lo spunto per trattarti male.
E utile presentarsi al maggior numero di revisioni possibile (ogni martedì mattina alla sede di Via Flaminia), richiedendo ogni volta la correzione delle tavole relative alle esercitazioni; all’esame le correggerà in maniera più sbrigativa, e ti farà meno domande.
Se ti è possibile, cerca di non affrontare l’esame all’ultimo appello, che è notoriamente il più affollato. La durata media di un’interrogazione è di quaranta minuti; potresti essere costretto a rimanere in fila anche per tre giorni consecutivi prima che arrivi il tuo turno. La Di Vito, infatti, non ha l’abitudine di comunicare agli studenti come suddividerà le interrogazioni nelle varie giornate, e c’e’ sempre il rischio d’improvvisi rimescolamenti nella lista di attesa visto l’alto numero di rinunciatari (molti si accorgono solo all’ultimo di non essere in grado di sostenere l’esame).
Preparati inoltre ad una lunga attesa anche dopo l’interrogazione. Il voto ti sarà comunicato solo alla fine della giornata, dopo la chiusura ufficiale degli esami.
In bocca al lupo!

Orari Biblioteca di Urbanistica
(all’interno della sede di Via Flaminia)
Lunedì 9:30/13:00
Mercoledì 15:00/18:00
Giovedì 9:30/13:00

Pagella della Prof. Di Vito
Disponibilità: Buono
Chiarezza: Buono
Puntualità: Ottimo
Severità: Eccessiva
Senso dell’umorismo: Scarso

Gli argomenti d’esame più frequenti:
Fra le città: Berlino, Vienna, Barcellona e Parigi
Fra le leggi: 1150/42, 765/67, dm 1444/68, legge Bucalossi e Galasso

Da non dimenticare a casa:
Scalimetro (per urbanisti) e calcolatrice
Carte CON SCALA di almeno una decina di città.
Qualche carta storica.

Pubblicazioni della Prof. G. Di Vito

· “Le politiche di recupero adottate dalle Regioni del Centro nord” (in collaborazione. In: Atti del X Convegno-congresso A.N.C.S.A., Edizioni BOLIS, Bergamo, 1990.

· “Gli atti procedurali relativi all’avvio del programma sperimentale” (in collaborazione). “Gli aspetti localizzativi e urbanistici: indirizzi del CER e della delibera CIPE, la risposta degli operatori”. In: AA.VV., Il Programma sperimentale di Edilizia sovvenzionata, art. 4, Legge n.° 94/82, “Quaderni del Segretariato Generale del CER – Ministero dei LL.PP.”, Roma, 1990.

· “Piano dei Parchi della Valle del Sinello – Vasto (CH)”. In: AA.VV., I sistemi collinari abruzzesi. Sperimentazione progettuale: la Valle del Sinello, Regione Abruzzo, Università degli Studi “G. D’Annunzio”, Dipartimento di Tecnologie per l’Ambiente Costruito, Edizioni POMAN Poligrafica Mancini, Pescara, 1993.

· “Gli strumenti urbanistici istituzionali”. Convegno su “Gli ambiti dell’innovazione in urbanistica”, organizzato dal DPTU, Università di Roma “La Sapienza”, Roma. In: “Quaderni del DPTU”, Università di Roma “La Sapienza”, Roma, 1995.

· “La costruzione del quadro delle conoscenze”. In: AA.VV., Il territorio e la pianificazione, “Quaderni del DPTU”, Università di Roma “La Sapienza”, Roma, 1996.

· “Pianificazione urbanistica locale e provinciale nell’area Chieti-Pescara”. In: AA.VV., L’innovazione in urbanistica: Abruzzo, Emilia e Romagna, Lazio, ed. Gangemi, Roma, 1996.

· “Il centro civico di Seinäjoki, ovvero, quale futuro per la memoria?”. In: AA.VV., “Sui luoghi di Alvar Aalto”, ed. Kappa, Roma (in corso di stampa).

· “Berlino 2000, avamposto europeo verso est”. In: “Piano, progetto, città”, n.° 17 del 1999

links utili:
Per maggiori informazioni
Per contattare via e-mail la prof:
mailto:Gabriella.Divito@uniroma1.it
a cura di Rodolfo Felici

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