economia aziendale: il mio primo esame

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Era il 5 giugno, l'esame di economia aziendale, una bazzecola per me appena uscita da ragioneria.. Eh si, il primo esame lo ricordo bene, sono passati tanti anni da allora, ma il sapore di quella mattinata ancora lo ricordo! era il 5 giugno l'esame era economia aziendale, una bazzecola per me appena uscita da ragioneria.. un esame tra l'altro, appassionante; il mio pane quotidiano come diceva sempre mio padre. L'avevo studiato benissimo, peccato che lo scritto non fu brillantissimo. Comunque la notte prima dell'orale la passai in bianco, come da programma, non so se mi spiego.. Alle otto ero gia in aula (anche se l'esame cominciava alle 9) al primo posto per ascoltare le domande, commentare le risposte, ripassare gli argomenti che ancora erano lacunosi (ci sono sempre!!). La mattinata era splendita, lo zaino era carico di tutto, libri, appunti, riassunti e naturalmente il bignami, nonchè una mela. A sostenere l'orale eravamo in tanti, l'aula era gremita, non mancavano gli amici stile appoggio morale che non si sa mai, e gli immancabili studenti che ti tartassano di domande ancbe se hai l'aria truce di chi è stato appena bocciato. Comunque avevo il cuore in gola, e la situazione non cambiava neanche con il passare delle ore. Vidi i sorrisi radiosi dei promossi, quelli stanchi ma soddisfatti di chi ha appena preso un buon voto, quelli assenti e vaghi di chi non ha superato, ma che dice sempre fa niente, sarà per la prossima volta! (anche se dentro ha un macigno). Alle 18.00 fu il mio turno, le assistenti mi fanno due domandine e mi presentano poi al prof. con un meritato 27!! Al tempo ero all'Università di Tor Vergata, e il prof. era Cavalieri, si diceva che fosse amico intimo di Caronte..non so se rendo l'idea sul personaggio, interrogava solo due tipi di persone: quelli destinati ai 30/30 e quelli che voleva bocciare. Io non avevo preso 30 allo scritto; dopo aver visto il mio compito, senza far domande semplicemente mi guardò con sommo disprezzo da dietro gli occhialetti da talpa che aveva e mi disse con la sua nota erre moscia: -Signorina, perche non rinuncia agli studi e non va a lavorare in un albergo che è meglio?!!. Diventai rossa per la vergogna, cominciai a balbettare non ricordo cosa, le assistenti facevano finta di niente ma erano mortificate. Eh si, sono passati tanti anni, però non lavoro in un albergo, ma in uno studio commerciale..alla faccia sua mi sono laureata un mese fa! …Qualcuno sa che auto abbia il prof. E.Cavalieri…gli farei volentieri una visitina….di cortesia…

Renato Reggiani
Renato Reggiani
Romano, 41 anni di attività di ricerca e giornalistica, giornalista scientifico ed esperto di comunicazione ecosostenibile. Ho il cuore diviso tra l’Italia e l’Oriente dove ho studiato e lavorato a Dubai, ora copro larea sud Pacifico, mi divido tra Tokyo e Seul, ho studiato a Rotterdam con il programma Erasmus per imprenditori. Hao collaborato con giornali, agenzie e tv. Ho depositato due brevetti per migliorare la sostenibilità green delle nostre città. Ho fondato l’Associazione Frontiere della Comunicazione per insegnare il cinese e l'inglese ai bambini delle scuole elementari italiane. Fulminato sulla via di San Francisco dalla Maker Faire, ho collaborato e curato l’area agricoltura digitale per 2 edizioni. Ho collaborato con la facoltà di Scienze della Comunicazione di Roma e il Politecnico di Milano facoltà di Architettura a Piacenza. Premiato a Copenaghen per la Corporate Social Responsibility, non ho ancora visto la sirenetta. Cambiare il mondo si può, un articolo alla volta.

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