La primavera è più forte del fango a Bruxelles

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di Renato Reggiani

Universinet – Lunedì, Roma e penso agli amici di Bruxelles, penso a Mollbeek, a quell’albergo trovato di fretta, alla chiesa di mattoncini rossi con il campanile lungo e stretto all’olandese e il marciapiede pieno di donne con il burka e i loro figli, la porta aperta ma l’interno completamente vuoto.

Penso a quel crocefisso fiammingo che guardava un futuro che forse non sarà.
Oggi le scuole e gli uffici sono chiuse nella Regione di Bruxelles. Un coprifuoco di fatto è in vigore, nell’Islamistan di Brussels. Non passerà la ronda dei giovani musulmani a redarguire le turiste a spalle scoperte ( un atto di coraggio a prescindere con il clima del Belgio ) e il mio amico macellaio Mussulmano non venderà molti dei suoi manicaretti rigorosamente senza maiale.
C’era un grande vuoto in Belgio, due popoli valloni e fiammimghi che si disprezzano sinceramente, i primi ricchissimi e chiusi in circoli ippici e case castello, i secondi arrabbiati e ingannati dalle promesse di sviluppo cresciute come i grattacieli del quartiere Europeo. Il vuoto è stato riempito, sono venutio per fare gli spazzini, i macellai e tutti quei lavori che servono a mantenere viva una società. Nessuno dice che quei lavori avrebbero fatto forse comodo anche ai fiamminghi, ma piuttosto che lavorare per gli odiati valloni hanno preferito rimanere nei loro quartieri ghetto che assediano la capitale.
Banlieù prima delle Banlieù, ricordo delle antiche guerre del capitano spagnolo Alatriste e dell’Odiato Duca fiammimgo D’Orange, un paese pronto ad esplodere che per quasi due anni non è riuscito neppure ad eleggere un presidente del consiglio a causa delle liti etniche.
Il vuoto è stato riempito.Come un cuneo faranno esplodere la contraddizione di questo paese, troppo ricco e troppo povero allo stesso tempo, decideranno loro quale piatto della bilancia prevarrà. Faranno la differenza.
In Belgio è la stagione del fango, un fango sconosciuto a noi mediterranei.
Un fango freddo e appiccicoso come il loro lungo inverno che ricopre la ricca campagna fino ad Aprile quando i milioni di bulbi sepolti in Autunno esploderanno nella primavera dei tulipani colorando la grigia Bruxelles di mille colori. Ecco io spero che noi europei riusciremo ad essere come la primavera, più forti del fango e capaci di proteggere le nostre radici per il futuro dei nostri figli.

Redazione Universinet Magazine
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