jacopo fo e lo zen occidentale

Share

Intervista con lo scrittore e attore che ci espone le sue teorie sulla filosofia zen senza prendersi troppo sul serio.
Scrittore di libri come “Lo zen e l’arte di scopare”, “La vera storia del mondo, falsi e censure nei libri di testo” e “Come fare il buddhista senza farsi male”, pittore, collaboratore del Male, di Tango, Linus e più recentemente di Boxer, fondatore della Libera Università di Alcatraz (la quale si trova vicino a Perugia, in località Santa Cristina – Gubbio e non ha niente a che vedere con la colonia penale americana…), nonché autore-attore di uno spettacolo teatrale che sta girando l’Italia e che prende spunto proprio dal libro “Lo zen e l’arte di scopare”. Tutto questo è Jacopo Fo: E non è poco, si potrebbe aggiungere. Ma chi ha avuto occasione di assistere allo spettacolo o di leggere uno dei suoi libri avrà potuto constatare di persona come l’eclettismo di Jacopo abbia alle spalle una cultura di grande di grande respiro , che attraversa trasversalmente tutte le aree conoscitive importanti della nostra epoca, con l’aggiunta di insegnamenti provenienti dalle discipline orientali e di una forte dose di umorismo. Perché quest’ultimo elemento sia così rilevante nell’approccio di Jacopo Fo all’arte del racconto e della terapia, tanto da inventare il termine “yoga demenziale” (detto anche “zen occidentale”) i suoi frequenti incontri con il pubblico, si spiega in due modi: il primo è che la figura di “santone” non gli si addice e quindi fa di tutto per non prendersi troppo sul serio , in secondo luogo perché ridere fa bene all’umanità. Ma a questo punto è meglio lasciare la parola allo stesso Jacopo.

Tu hai parlato spesso di “zen occidentale”.. Esiste quindi una possibilità di trasposizione in occidente dello zen, oppure “zen occidentale” è solo un utile paradosso?
“Qui c’è un grosso problema di linguaggio. Negli ultimi vent’anni ho fatto un lavoro per cercare di capire cosa volevano dire certe cose nella nostra lingua. Ciò che risulta è che, una volta fatta questa traduzione, c’è una conferma reciproca tra le ricerche sulla meditazione in oriente e le ricerche sull’ipnosi e l’autoipnosi, sul funzionamento del cervello conscio e inconscio, ecc. Non solo, ma ho rilevato una corrispondenza anche con tutta la tradizione cristiana. La religione cristiana ha subito infatti uno stranissimo processo di laicizzazione, a causa del quale ciò che viene chiamato “dono della fede” o “ estasi mistica” è stato alla fine privato del suo senso. Tutta la tensione è stata trasferita sul miracolismo, tanto che nella nostra religione sono più importanti le madonne che piangono del dono della fede per l’individuo. Ma la fede è, tradotta in termini orientali, il raggiungimento del nirvana, cioè la percezione dell’appartenenza al mondo, un’apertura dei canali percettivi che le nostre corazze non ci permettono di sentire”.

Una maggiore consapevolezza dunque…
“Sì, ma soprattutto una sensazione fisiologica, cioè qualcosa che noi possiamo misurare con delle macchine. Avvengono dei precisi fenomeni nel nostro corpo ed è possibile imparare a ottenerli: non sono qualcosa di magico , di miracolistico. E’ proprio una conoscenza globale del nostro essere”.

Dunque lo “zen occidentale” è tutt’altro che un paradosso…
“Certo. Poi, per ridere, io lo chiamo anche yoga demenziale, perché la mia preoccupazione è quella di non attirare ai corsi che faccio tutta una serie di persone che sono in cerca del guru inteso in forma miracolistica. C’è tutta questa moda di vendere le iniziazioni come fossero caramelle, come se fosse possibile venderle, come se fosse possibile comunicarti un’esperienza che o fai da solo o non la fai. Ciò che è possibile fare invece è fornire una mappa precisa, perché ormai possiamo farlo, anche attraverso le scoperte moderne della psicologia e della psicometria, integrando la mappa occidentale e qualla orientale e ottenendo una descrizione chiara. Ovviamente non è una cosa che uno raggiunge in due giorni, però…”

Per la seconda parte dell'intervista clicca qui

Copyright RAM Multimedia srl 2017-2018. Riproduzione riservata.

Redazione Universinet Magazine
Redazione Universinet Magazine
Redazione Universinet

Read more

Local News