medici: il nuovo esame di stato e’ piu’ difficile

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Abilitazione dopo tre mesi di pratica post-laurea in ospedali e ambulatori. Dopo lo stage si dovrà dimostrare la preparazione culturale… la laurea non gli basta più. L'esame di stato prevederà uno scritto con 180 QUIZ.

ROMA Diventare medico per i futuri laureati in medicina sarà più difficile, d'altronde non contenti del numero chiuso, dei lunghissimi periodi di semi -schiavizzazione- come ricercatori o praticanti, il Ministro e l'Ordine dei Medici hanno deciso che i promossi all'esame di Stato erano troppi, quindi, a giudicare dai primi commenti alla riforma, si sono inventati un esame per bocciare un certo numero di freschi laureati in Medicina….. Aspetto i vostri commenti in fondo all'articolo.

Ma si può fare una riforma per bocciare qualcuno in più? Sono favorevole ad una seria selezione anche perchè i meriti dei singoli, la loro preparazione deve comunque emergere, è utopico pensare che tutti i laureati in medicina abbiano la stessa preparazione, ma a valutare la nostra preparazione penseranno i vari concorsi cui parteciperemo nella nostra vita, qui si vuole stroncare la passione, le ambizioni, i sogni di chi vuole dedicare la proipria vita alla medicina. Questa è una riforma fatta apposta per proteggere la lobby dei baroni della medicina ed impedire ai giovani di avere accesso alla professione. Comunque ormai la frittata è fatta, di seguito ecco il contenuto della riforma:

Tirocinio di tre mesi dopo la laurea e prova scritta, suddivisa in due scaglioni di domande a risposta multipla: cambierà in questo modo la struttura dell'esame di abilitazione per l'attività di medico.

TIROCINIO di TRE MESI DOPO LA LAUREA OBBLIGATORIO

Dopo la laurea in Medicina (o nella nuova classe 46/S) sarà necessario sostenere una prova pratica a carattere continuativo per complessivi tre mesi, suddivisi tra un reparto ospedaliero di medicina, un servizio di chirurgia e l'ambulatorio di un medico di farmiglia. Solo dopo aver superato il tirocinio, il candidato potrà misurarsi con una prova scritta, suddivisa in due parti (si vedano l'altro articolo e la scheda).

Per essere promossi occorrerà superare, per ogni segmento dell'esame di Stato, un punteggio minimo.

Obiettivo: cambiare rotta, sia pure senza restrizioni punitive nei confronti dei giovani, rispetto all' automatismo dell'esame di Stato. In base alla legge 1378/1956 e al Dm 9 settembre 1957 la prova di abilitazione è una sorta di duplicazione di un esame universitario, in cui i professori universitari, nella sostanza convalidano la promozione pronunciata qualche mese prima.

Le eccezioni sono possibili, ma visto lo schema non è ragionevole un ribaltamento dei giudizi precedenti. Infatti, oggi il tasso di successo agli esami di Stato rasenta il 100 per cento. Al di là di questo, è la finalità della prova – l'abilitazione a svolgere l'attività di- medico – a richiedere nuove procedure per saggiare l'idoneità culturale e la preparazione professionale.

ENTRERA' IN VIGORE TRA DUE ANNI

La riforma entrerà in vigore due anni dopo la pubblicazione sulla GazzettaUfficiale, per dare modo a ministero e università di predisporre le procedure per gli scritti e le convenzioni. Il provvedimento segna un punto a favore della centralità dell'Ordine. Infatti, i professori universitari perderanno il monopolio quali giudici per l'accesso alla professione: su otto componenti delle commissioni d'esame quattro – secondo il regolamento – saranno designati dalla Federazione degli Ordini (FnomCeo), mentre degli altri, due saranno scelti tra gli ordinari e due tra gli associati. Il presidente della commissione sarà individuato tra i due professori ordinari: il suo voto farà la differenza nel caso in cui in commissione, che decide a maggioranza, si registri la parità.

MEDICI DI FAMIGLIA TUTOR

Altra novità è che per i medici di famiglia che si presteranno come tutor l'impegno potrebbe valere alcuni punti ai fini degli obblighi relativi alla formazione continua. E secondo Del Barone attraverso il coinvolgimento dei professionisti di base si potrà ovviare alle difficoltà dei giovani, che spesso si laureano e si abilitano senza aver mai visitato un malato. Il progetto – dice il presidente della FnomCeo – è inserire, per gli studenti del sesto anno del corso di laurea specialistica, un tirocinio di sei mesi presso i medici di famiglia.


Leggi anche: IL NUOVO ESAME DI STATO: 180 QUIZ


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Redazione Universinet Magazine
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