studiare scienze della comunicazione a roma

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Come cantava qualche anno fa’ Eros Ramazzotti, “siamo ragazzi di oggi […] guardiamo lontano, troppo lontano”: ecco perché io, insieme a tantissimi altri, abbiamo scelto la Facoltà di Sc. della Comunicazione a Roma



Le novità piacciono, e sono attraenti, quindi un Corso di Laurea che permetta di entrare nel mondo del giornalismo o delle pubbliche relazioni, attraverso la corsia preferenziale di una certificazione creata appositamente per le figure professionali a cui in molti ambiscono, dà più sicurezza in un mondo del lavoro a cui guardare con timore visto che chiede specializzazioni settoriali, e per entrarvi spesso «non basta più la laurea».


Nonostante i problemi di spazi e di informazione sulla riforma del 3+2, sono entusiasta dell’esperienza che ho appena iniziato a cavalcare, e molti ragazzi/e che conosco alle lezioni condividono con me l’intraprendenza e la voglia di fare.
“Matricole!”, ci dirà qualcuno. Sì, matricole, ma matricole convinte e pronte a sacrifici (che non dovrebbero assolutamente esserci, ma purtroppo l’amministrazione ci dà), certe che questo sia solo l’inizio della selezione naturale che vige nella giungla della vita adulta: più pronti a reagire, se necessario a sgomitare (letteralmente, visto che gli spazi nelle “aule” cinematografiche sono spesso ridotti) con un bagaglio quindi che ci forma non solo attraverso la didattica, ma anche con l’esperienza.


Personalmente, vorrei riuscire a laurearmi nei tempi giusti, e tuffarmi subito nella pratica della teoria che sto iniziando a studiare, ed è forse proprio questo che a me come ad altri fa sopportare meglio i problemi di cui ci lamentiamo: una situazione (performante!) di cui tanti miei colleghi che vengono dal Sud Italia, specie della Calabria, non erano a conoscenza, che li ha turbati e in parte scoraggiati, ma che tira fuori da noi tutta la carica necessaria ad affrontare la novità.


Quelli che nelle prime lezioni si mostravano atterriti alla vista di gente appollaiata qui e lì per sentire le illuminanti parole di qualche prof, hanno allargato le file di coloro che ammettono di essersi iscritti all’Università «tanto per», rinviando il momento del “debutto in società”. Credo che loro non appartengano al clan di futuri “esperti nella comunicazione”, non solo perché magari si sono accorti di aver sbagliato nella loro scelta, ma anche perché, per quanto il fenomeno del «mi parcheggio per un po’ all’Università» sia presente ovunque, il profilo di tutti quelli che ho conosciuto e condividono con me il progetto è ben definito nelle caratteristiche di impegno, interesse, determinazione, curiosità e attitudine a socializzare, oltre alla fondamentale apertura verso la novità, proprio perché saremo noi, in un prossimo futuro, a fare da referenti per le varie scienze, a favore della massa. Col mio accettare le difficoltà non intendo farmi mettere i piedi in testa, strisciando in attesa di emergere: semplicemente penso che se è vero che saremo i tramiti della realtà attraverso carta stampata e televisione, e quindi avremo la firma di un articolo o un servizio, la dobbiamo guadagnare accelereando i tempi, e non cullandoci nell’idillio dello studio universitario che molti strepitano perché Atenei grandi e affollati come La Sapienza non possono darci.
Forse perché sono nata nell’epoca della cultura di massa, concepisco l’università non come chiostro di studi appartato, dove acquisire una conoscenza che ritempri corpo e anima, ma come trampolino di lancio per il futuro che sto costruendo: un grande circo dove giostrarsi fra specchietti per le allodole e soddisfazioni personali, in grado sì di insegnarti qualcosa che ti torni utile al momento giusto, ma che ti apra le porte alla vita indipendente. Ecco perché ho scelto insieme a tanti altri ragazzi Scienze della Comunicazione a Roma: all’indiscutibile cultura che possono offrire Facoltà letterarie, o alla settoriale preparazione degli studi scientifici, o ancora all’attraente fascino di professioni legali e di rappresentanza, preferiamo una formazione che non sia unicamente accademica.

a cura di Ornella SC.COM. ROMA1





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