tecniche pubblicitarie: il mio primo esame

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Non le posso mettere 30 perchè le sue capacità espositive ostentano insicurezza,anche se ho visto che ha studiato! : epilogo di un 29 strappato dalla bocca di un'assistente; storia di un voto alienante per natura; esito di un esame di quelli che o si amano o si odiano e che a me aveva fatto addirittura perdere la testa : Tecniche pubblicitarie. Vuoi per l'atmosfera patinata e magica che evoca,vuoi che te la ritrovi sempre tra i piedi, questa cavolo di pubblicità era riuscita a trasmettermi una bella carica di energia positiva e voglia di scoprirla fino in fondo. Evidentemente,però,per prendere il massimo dei voti,non basta seguire tutte le lezioni,farsi un paio di file per andare ai ricevimenti del prof.,fare mille ricerche su internet,documentarsi ovunque,portare un testo in più all'esame,corredato anche da una tesina su cd-rom e soprattutto metterci il cuore, per studiare una materia che spero si riveli l'area lavorativa dove volgerà il mio futuro. Mi sorge, allora, un dubbio: può una facoltà che parla tanto di anomia e società di massa e che si fa chiamare Sociologia, far ridurre i suoi stessi adepti ad una folla-talmente-solitaria da far togliere il numero chiuso per accedere a Scienze della comunicazione,credendola svuotata?
Il problema è che questa università, pecca così tanto di pessima organizzazione che ha pensato bene di farla scontare un po' alla volta a tutti gli studenti, facendo aumentare sempre di più le tasse, in maniera direttamente proporzionale alla diminuzione dei servizi offerti (se la matematica non è un opinione…)
Eppure noi poveri studenti non chiediamo altro se non un accrescimento del nostro bagaglio culturale e non un gap, ridotto a buco nero, tra il liceo e l'università!
Cari colleghi,analfabeti di tutto il mondo, uniamoci nell'indossare tutti allo stesso modo le nostre belle divise invisibili, con sù stampato un numero di matricola che ci massifica ancora di più…

Marsia

Renato Reggiani
Renato Reggiani
Romano, 41 anni di attività di ricerca e giornalistica, giornalista scientifico ed esperto di comunicazione ecosostenibile. Ho il cuore diviso tra l’Italia e l’Oriente dove ho studiato e lavorato a Dubai, ora copro larea sud Pacifico, mi divido tra Tokyo e Seul, ho studiato a Rotterdam con il programma Erasmus per imprenditori. Hao collaborato con giornali, agenzie e tv. Ho depositato due brevetti per migliorare la sostenibilità green delle nostre città. Ho fondato l’Associazione Frontiere della Comunicazione per insegnare il cinese e l'inglese ai bambini delle scuole elementari italiane. Fulminato sulla via di San Francisco dalla Maker Faire, ho collaborato e curato l’area agricoltura digitale per 2 edizioni. Ho collaborato con la facoltà di Scienze della Comunicazione di Roma e il Politecnico di Milano facoltà di Architettura a Piacenza. Premiato a Copenaghen per la Corporate Social Responsibility, non ho ancora visto la sirenetta. Cambiare il mondo si può, un articolo alla volta.

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