la scelta della lingua straniera: istruzioni per l’uso

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Oggi intervistiamo il Prof. Castorina sull'importanza che ha la scelta delle lingue straniere negli studi di Scienze Politiche (e non solo…)


Il Prof. Castorina ci riceve nella caldissima Aula ricerche dell’Istituto di lingue. Il Direttore dell’Istituto e ordinario di lingua inglese, insegna anche all’Università dell’Aquila alla facoltà di economia, ama la sua materia e trasmettere la sua passione agli studenti che seguono le sue lezioni, consapevole che per un migliore inserimento nel mondo del lavoro la conoscenza delle lingue straniere e dell’inglese in particolare sia un requisito ormai fondamentale.


Come si svolge l’attività all’Istituto di Lingue della Facoltà di Scienze Politiche e quali sono le lingue che si insegnano?

L’attività didattica in questo istituto è molto ricca e variegata. Gli studenti e i laureandi hanno a disposizione diversi computers con collegamento a Internet per studiare, ampliare le loro ricerche, approfondire argomenti del proprio corso di studi, scambiare informazioni ed effettuare ricerche presso banche dati estere.

Lo studio delle lingue qui è molto approfondito. Ci sono lettori di madre lingua e docenti esperti in grado di impartire l’insegnamento delle lingue con un’attenzione ai linguaggi economici, politici e diplomatici. Le lingue insegnate oltre all’inglese sono il francese, lo spagnolo e il tedesco e ancora il rumeno e il russo. Tutte le lezioni sono impartite da professori e lettori esperti di madre lingua.


Quante lingue sceglie lo studente?
Lo studente ha l’obbligo di scegliere una lingua tra francese, inglese e tedesco mentre la seconda lingua può essere scelta liberamente. La prima lingua è biennale cioè si sostengono due annualità.


Quali sono le difficoltà più frequenti incontrate dagli studenti che scelgono di inserire inglese nel piano di studi?
Nel caso dell’inglese non si può parlare di vere difficoltà piuttosto è d’obbligo conoscere tutta una serie di neologismi necessari per poter capire e interpretare una serie di documenti economici o comunque bisogna essere in grado di acquisire gli strumenti per interpretarli.

D’altra parte ciò che sostengo sempre con i miei allievi è che il livello di competenza e di conoscenza di una lingua è stabilito dalla realtà, dal mercato. Uno studente che svolge un biennio di lingue nella nostra facoltà dev’essere in grado di leggere documenti economici, politici, conoscere la storia nelle lingue che studia e poi essere in grado di seguire una conferenza o intervenire anche in qualità di relatore.


Per quanto riguarda la scelta della seconda lingua?
Molto dipende dal tipo di indirizzo (storico, economico, giuridico), che lo studente sceglie. A parte l’inglese che dovrebbe essere conosciuta da tutti anche perché la letteratura scientifica è scritta in inglese, non ci sono grosse preferenze vista l’importanza di tutte le lingue straniere che si studiano in facoltà.


Per la seconda parte dell'intervista clicca qui





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Redazione Universinet Magazine
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