Stop al numero chiuso a Medicina: il Senato approva la norma che mette fine a 25 anni di ingiustizie

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ROMA – La Commissione Istruzione del Senato italiano, presieduta dal Senatore Roberto Marti (Lega), ha recentemente segnato un importante cambiamento nelle politiche di accesso agli studi universitari in ambito sanitario. Il Comitato ristretto ha adottato quasi all’unanimità il testo che propone l’eliminazione del numero chiuso per le facoltà di Medicina, Odontoiatria e Veterinaria. Questa decisione, che riflette un forte consenso trasversale tra le forze politiche, rappresenta un passo significativo verso un accesso più libero e democratico all’istruzione superiore in questi campi critici.

Roberto Marti ha espresso grande soddisfazione per l’adozione di questo provvedimento, che elimina una restrizione presente da quasi un quarto di secolo e che la Lega aveva promesso di abolire durante la campagna elettorale. Con la rimozione del numero chiuso, gli studenti avranno la libertà di iscriversi a queste facoltà e di iniziare un percorso formativo che non solo li introdurrà alle novità del mondo universitario, ma permetterà anche di scoprire e sviluppare la propria vocazione professionale.

L’importanza di questa riforma non può essere sottovalutata, soprattutto alla luce della crescente necessità di medici e professionisti sanitari in Italia. Negli ultimi anni, il paese ha affrontato una cronica carenza di personale medico, aggravata da una distribuzione non ottimale delle risorse umane nei diversi settori e regioni. Con la libertà di accesso all’istruzione medica, si spera di aumentare il numero di professionisti qualificati disponibili per rispondere alle esigenze sanitarie della popolazione.

Questa decisione mira quindi a creare un sistema più flessibile e reattivo, capace di adattarsi meglio alle dinamiche del mercato del lavoro e alle urgenti necessità sanitarie del paese. La fine del numero chiuso è vista non solo come una riforma educativa, ma come un essenziale adeguamento del sistema formativo in risposta alle pressanti richieste di salute pubblica e un investimento nel futuro del sistema sanitario nazionale.

Renato Reggiani
Renato Reggiani
Romano, 41 anni di attività di ricerca e giornalistica, giornalista scientifico ed esperto di comunicazione ecosostenibile. Ho il cuore diviso tra l’Italia e l’Oriente dove ho studiato e lavorato a Dubai, ora copro larea sud Pacifico, mi divido tra Tokyo e Seul, ho studiato a Rotterdam con il programma Erasmus per imprenditori. Hao collaborato con giornali, agenzie e tv. Ho depositato due brevetti per migliorare la sostenibilità green delle nostre città. Ho fondato l’Associazione Frontiere della Comunicazione per insegnare il cinese e l'inglese ai bambini delle scuole elementari italiane. Fulminato sulla via di San Francisco dalla Maker Faire, ho collaborato e curato l’area agricoltura digitale per 2 edizioni. Ho collaborato con la facoltà di Scienze della Comunicazione di Roma e il Politecnico di Milano facoltà di Architettura a Piacenza. Premiato a Copenaghen per la Corporate Social Responsibility, non ho ancora visto la sirenetta. Cambiare il mondo si può, un articolo alla volta.

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