Morte degli studenti nell’alternanza scuola-lavoro: un fenomeno inaccettabile e da combattere senza se e senza ma.

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Di Renato Reggiani

Roma – Durante il consiglio dei ministri del Primo maggio è stato deciso uno stanziamento di dieci milioni di euro per il 2023 e due milioni di euro annui a partire dal 2024. Questi fondi saranno destinati a risarcire i genitori di quei giovani che hanno perso la vita nel mondo del lavoro prima ancora di entrarvi.

Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, sostiene che il provvedimento include un pacchetto di interventi per assicurare maggiore sicurezza ed efficacia dei Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento (Pcto). Tra le misure proposte, un “monitoraggio qualitativo” e l’obbligo per le aziende di fornire un documento sulle precauzioni e i dispositivi di protezione da utilizzare.

L’intento del provvedimento è quello di affrontare e migliorare la sicurezza degli studenti durante l’alternanza scuola-lavoro, cercando di prevenire ulteriori incidenti come quelli avvenuti nel 2022, che hanno causato la morte di tre giovani: Lorenzo Parelli, Giuseppe Lenoci e Giuliano De Seta.

Il governo si impegna a lavorare sulla riforma dei Pcto, cercando di garantire un’esperienza educativa e formativa sicura e di qualità per gli studenti. L’obiettivo è di favorire un’integrazione tra il mondo del lavoro e quello della formazione, offrendo ai giovani l’opportunità di acquisire competenze utili per il loro futuro professionale.

Il ministro Valditara, conscio dell’importanza del dialogo con gli studenti e delle loro preoccupazioni, ha espresso la volontà di coinvolgerli nel processo di riforma e di ascoltare le loro proposte e idee per migliorare l’esperienza dell’alternanza scuola-lavoro.

Redazione Universinet Magazine
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