Alimentazione e Sessualita’:

Coloro i quali gradiscano mangiar bene, coloro i quali amino la buona vita, abbiano parallelamente una soddisfacente vita sessuale

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Universinet.it – Siamo alla facoltà di Psicologia ed oggi c’é un gran fermento: si sente parlare di Nutella e funzioni terapeutiche ma anche di minestra riscaldata e bisogni fisiologici. Siamo chiamati a riflettere su una funzione del cibo diversa ma parallela a quella nutrizionale.

La lezione si terrà sulla base dei risultati di alcuni studi fatti sulle correlazioni tra “Il Cibo e l’Amore”. La materia, per rimanere in metafora gastronomica, é difficile da digerire, ma il professor Pasini riesce ad affrontare l’argomento in modo assai divertente. Ci premeva sapere quale fosse la genesi, o meglio da dove nascesse la curiosità, l’attenzione per un argomento cosi singolare.

Il professore Pasini ci spiega: “analizzando alcuni studi di sessuologia ci siamo accorti che esistevano curiose connessioni con il cibo e, avendo a disposizione molto materiale, abbiamo provato a studiare i due piaceri in modo parallelo; c’é un legame continuo anche nel linguaggio, cioè nei termini utilizzati per designare sia il cibo, sia il sesso: li abbiamo analizzati”.

In effetti la lezione é cominciata proprio con una serie di esempi del linguaggio tra cibo ed eros; diagnosi “gastroerotica” di una ragazza, l’ha chiamata Pasini: pelle di pesca, capelli di grano, labbra carnose; ti mangerei di baci, la luna di miele, tutte metafore alimentari che non sono casuali. Entrambe le relazioni infatti, sembra siano dettate da un simile approccio che l’uomo ha con i due piaceri.

Sembra che coloro i quali gradiscano mangiar bene, coloro i quali amino la buona vita, abbiano parallelamente una soddisfacente vita sessuale. Presumibilmente le analogie sono dovute a varie mansioni, non solo fisiche legate alle due funzioni.
Pranzare insieme spesso può voler dire fare amicizia, oppure conoscersi meglio (funzione conoscitiva), ci sono le cene di lavoro per curare rapporti interpersonali (funzione relazionale); si mangia per volersi bene, per punirsi, e se si riflette si capisce quanto in modo analogo a tali “bisogni” risponda la sessualità.

Il professore ha dimostrato come patologie alimentari, si trasformino in malattie e disfunzioni propriamente sessuali: l’uso analogo della voracità per gli anoressici o per i bulimici oppure il compensare col cibo alcune mancanze d’amore.
A giudicare dall’entusiasmo e dalle numerosissime domande l’argomento si é rivelato molto interessante, e ci piace augurarci che l’eros non debba subire le restrizioni inflitte al cibo; il troppo stroppia, ma ameremmo pensare che il sesso, espressione d’amore vero, non debba più temere e proceda…senza diete!

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