anatomia comparata: attenzione al microscopio

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L'anatomia si basa sullo studio al microscopio dei tessuti: vediamo i consigli per comportarsi al meglio in quest'operazione



La disciplina verte sostanzialmente sullo studio degli apparati dei vertebrati e della loro anatomia. Parallelamente al corso, tenuto dalla docente nel primo semestre di questo anno accademico e che ha riguardato la parte teorica vera e propria, si sono svolte delle esercitazioni , circa otto, con una frequenza di due ore settimanali, consistenti nell'illustrazione, da parte di un assistente, di una serie di preparati istologici, i cosiddetti vetrini , ovvero dei frammenti di apparati posti su basi di vetro che si sarà chiamati a riconoscere al microscopio in sede d'esame.

Le esercitazioni, in generale, non sono obbligatorie e i vetrini sono a disposizione degli studenti . E' però consigliabile prendere parte alle esercitazioni durante le quali si è seguiti da un assistente che fornisce tutte le delucidazioni in merito, piuttosto che cimentarsi in un fai da te che potrebbe rivelarsi azzardato.

Per chi segue le lezioni vi è, inoltre, la possibilità di sostenere una prova scritta (il compitino ) a metà corso che verte sui temi trattati nella prima parte di esso. Il compitino consta di tre domande e ha una durata teorica di due ore, in realtà, non più di un'ora e mezzo (perché la professoressa non ha tanta pazienza!). Se viene superato, consente di non venire esaminati, una volta all'orale, sulla parte che si è già studiata per lo scritto. La sua funzione sarebbe quella di agevolare lo studente in quanto consentirebbe di alleggerire notevolmente la mole di lavoro che è senza dubbio cospicua. Questo in teoria, ma in pratica la faccenda è ben diversa: la docente tende a non tenere gran conto dell'esito della prova scritta e all'orale interroga comunque anche sulla parte del corso che si è studiata per il compitino. Inoltre non fa una media precisa tra la valutazione dello scritto, che va dal 18 al 30, e quella dell'orale. Tuttavia è consigliabile sottoporsi a questa prova per l'indubbia utilità di una verifica della propria preparazione. Generalmente il compitino ha validità fina a maggio: se l'orale non viene sostenuto entro questa data, lo scritto è annullato. Il programma, invece, è sempre uguale ogni anno e lo stesso vale per la prova del vetrino : i preparati che si è tenuti a riconoscere sono sempre gli stessi.

Libri di testo:sono due dispense; Una riguarda il corso di anatomia comparata ed è composta esclusivamente da fotocopie di lucidi. L'altra è una dispensa di istologia e si intitola I tessuti, prime nozioni si istologia. La docente stessa consiglia di usare, in più (poiché le due dispense di cui si è detto poc'anzi presentano non pochi errori) l' Anatomia comparata dei vertebrati di Hildebrand, terza edizione Zanichelli; oppure, Anatomia comparata dei vertebrati di Padoa, editore Feltrinelli. Quest'ultimo testo, però, è molto complesso.

C'è poi un altro testo, che la docente non vuole si utilizzi perché molto vecchio e contenente nozioni spesso del tutto superate, ma che tuttavia aiuta molto a seguire il filo del discorso durante le lezioni perché la professoressa stessa vi si attiene in linea generale. Si tratta di Anatomia comparata dei vertebrati di A. Deaumont e P. Cassier, casa editrice Ambrosiana. Lo si trova, però, solo in biblioteca.

All'appello: l'esame consta di due momenti; in primo luogo l'assistente sottopone il candidato alla prova del riconoscimento, al microscopio, di un preparato istologico di qualche apparato; una volta superata questa, si viene esaminati dalla docente sulla teoria. A proposito di quest'ultima parte, sembra che conti molto la fortuna perché la professoressa è soggetta a sbalzi d'umore.

Tempo: parecchio; se non si seguono le lezioni, almeno due mesi; se si sono seguite, e si studia volta per volta, un mese e mezzo.

Difficoltà: la docente dà una votazione compresa tra il 22 e il 27; se la preparazione del candidato viene giudicata inferiore al 22, non si supera l'esame. Inoltre la materia presenta molte difficoltà: 7, ma con la professoressa Maci: 9!

Gradimento: la disciplina è molto interessante, ma allo stesso tempo, vasta e piuttosto specifica: 7/8.

Suggerimenti: all'orale è necessario essere molto precisi e fare attenzione a ciò che viene detto, anche perché molti concetti possono essere apparentemente simili.

Numero appelli in un anno: uno al mese.

Numero di iscritti per appello: superano i 100.

Percentuale promossi: pochissimi. Quelli che superano l'esame al primo tentativo sono soltanto il 10 per cento degli iscritti; in media si ripete la prova dalle 3 alle 6 volte.

Totale pagine: 720. C'è una parte dell'Hildebrand che non va studiata: la terza ( adattamento strutturale; evoluzioni in relazione all'habitat ), poiché il corso riguarda lo sviluppo degli apparati a prescindere dall'habitat, per cui questa parte non serve (anche se è la più interessante)

Attenzione con la riforma universitaria il programma d'esame potrebbe essere cambiato; consultatelo in facoltà prima di sostenere l'esame.


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Redazione Universinet Magazine
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