La storia del vero Indiana Jones

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UniversiNet.it Gli scavi si succedono, stagione dopo stagione, nel caldo e nella polvere, portando alla luce quello che con sempre maggiore chiarezza si delinea come uno dei centri urbani più ricchi e potenti dell’area.Paolo Matthiae scopritore della mitica città perduta di Ebla, parlerà delle sue avventure e scoperte in Siria, tavolette cuneiformi, resti di palazzi, fortificazioni, doni di faraoni rinvenuti nelle tombe reali…

È il 1964, a circa 50 km a sud di Aleppo, nella Siria settentrionale, il prof. Paolo Matthiae guida la prima missione sulla collina di Tell Mardikh. Gli scavi si succedono, stagione dopo stagione, nel caldo e nella polvere, portando alla luce quello che con sempre maggiore chiarezza si delinea come uno dei centri urbani più ricchi e potenti dell’area.
Quando nel 1968 viene rinvenuta, scolpita su un busto, l’iscrizione che permette l’identificazione di Ebla, l’ambiente scientifico è scosso. La città misteriosa, di cui si sapeva ancora ben poco, dovrebbe infatti essere stata in Anatolia (Turchia).
Invece no. Nel 1975, il rinvenimento di 17.000 tavolette cuneiformi, scritte in quella che da ora in poi sarà la lingua “eblaita”, spazza ogni dubbio sulla natura dei resti che stanno emergendo: palazzi, tombe reali, fortificazioni e il tempio di Isthar.

Insegna alla Sapienza
Insegna alla Sapienza

La scoperta è epocale, in grado di cambiare scenari e dare nuova linfa all’archeologia del vicino Oriente: tante tavolette così non si erano mai trovate. Da sole sono più di tutte quelle scoperte fino a quel momento e raccontano l’amministrazione di un regno potente, delle sue campagne militari, dei trattati commerciali e degli editti reali. Raccontano di una città-ponte tra l’Eufrate e il Mediterraneo, punto naturale di passaggio fra le vie che univano la Mesopotamia all’Egitto. Non più la tradizionale città sulle sponde dei fiumi, ma città di terra, agricoltura estensiva e oliveti sterminati.
Grazie alle tavolette e ai doni dei faraoni rinvenuti nelle tombe regali, l’Egitto e la Mesopotamia cessano di essere storie parallele. Si stabiliscono per la prima volta date, relazioni, cronologie.br>
Il mondo scientifico reagisce, si attiva, indaga. La comunità siriana esulta. Ebla è il suo orgoglio nazionale, la sua identità ritrovata, custodita nei secoli.

Redazione Universinet Magazine
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