www.universinet.it – SISSA Dal Polo Sud al Polo Nord, un incontro alla Sissa per conoscere l’attivita’ di ricerca che si conduce in Artide e Antartide. Con gli ospiti della sessione tematica organizzata dal Master in Comunicazione della Scienza, Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste, verra’ tracciato un quadro storico delle tappe che hanno portato l’Italia nelle terre polari.
Roberto Azzolini, dirigente tecnologo del Consiglio nazionale delle ricerche presso il Dipartimento Terra e Ambiente, ripercorrera’ i vent’anni del Programma nazionale di ricerche in Antartide, dalle prime tende da campo fino alla base “Mario Zucchelli” a Baia di Terra Nova e alla base Concordia, facendo il punto sulle importanti cooperazioni internazionali fino agli attuali problemi derivanti dalla contrazione di finanziamenti alla ricerca in Antartide.
L’Antartide e’ uno straordinario laboratorio naturale dove da decenni scienziati di tutto il mondo conducono importanti ricerche: dalla fisica alla biologia, dalla geologia alla climatologia. In particolare i ghiacciai polari sono formidabili archivi di informazioni atmosferiche, raccolgono la storia del clima del passato con precisione superiore a quella di tutti gli altri archivi naturali.
Una testimonianza da Laurea De Santis, ricercatrice all’Istituto nazionale di oceanografia e geofisica sperimentale di Trieste (Ogs), che in Antartide ha partecipato a tre campagne di acquisizione di dati sismici e a una campagna di perforazioni del ghiaccio. Walter Maggi, professore associato di geografia fisica al Dipartimento di scienze dell’ambiente e del territorio dell’Universita’ di Milano Bicocca, dove insegna anche climatologia e meteorologia, illustrera’ invece il progetto EPICA, che ha permesso di ricostruire la serie di dati climatici da ghiaccio piu’ lunga attualmente esistente.
Oltre 800.000 anni di storia del pianeta sono racchiusi infatti nei 3300 metri di carota perforata a Dome C in Antartide. Ignazio Ezio Tabacco, che insegna esplorazione geofisica dei ghiacciai alpini e polari al Dipartimento di scienze della Terra all’Universita’ di Milano e ha partecipato a sette campagne scientifiche in Antartide e a due in Artide, svelera’ i segreti del Lago Vostok, un lago subglaciale sepolto sotto oltre 4000 metri di ghiaccio e che si estende per circa 14.000 chilometri.
L’ambiente del Lago Vostok e’ caratterizzato da condizioni estreme: pressioni dell’ordine di oltre 350 atmosfere, buio totale, temperature dell’acqua di circa -2,7°C, scarsezza o quasi totale assenza di ossigeno e di nutrienti…
Se forme di vita fossero presenti in quelle acque, avrebbero strategie di sopravvivenza del tutto sconosciute e un tempo di residenza, in isolamento, talmente lungo da poter innescare processi evolutivi. C’e’ un unico modo per saperne di piu’: perforare la calotta di ghiaccio, penetrare nel lago e recuperare campioni di acqua e di sedimenti. E’ il prossimo traguardo della comunita’ scientifica antartica.