sopravvivere in facolta’

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Sono passati alcuni mesi dall'inizio delle lezioni ma l'impatto con la realtà universitaria è stato duro per le matricole…vogliamo dar loro alcuni consigli…

Lo studente che si appresta a frequentare l’ università entra in un mondo sconosciuto, fondamentalmente diverso da quelli a cui era abituato e di certo i problemi maggiori sorgono proprio a causa di tale diversità.. Il primo ostacolo che si incontra è la vastità e conseguente dispersione che l’ edificio stesso infonde alla “povera” matricola. Il primo impatto può essere traumatico: la maggior parte degli studenti, infatti, non riesce a ritrovare la propria “sfera scolastica” cioè la classe. Cosa fare? Non esiste una risposta unica, dipende dalla personalità di ciascuno.

Come sopravvivere
Tuttavia il metodo più semplice ed efficace è quello di fare le cose con ordine:
1) Lezioni: fortunatamente all’ entrata e all’ interno di ogni facoltà ci sono “bacheche” , dove sono divisi gli anni di frequenza e le conseguenti lezioni che bisognerà pazientemente appuntare. Come fare a sapere quali lezioni frequentare, quali no, quali esami complementari dare? Qualcuno ti parlerà di un oscuro “piano degli studi”, ma sta a te decidere quale sarà il tuo cammino. Però ricordati qualche semplice consiglio:
A) non inserire esami facili “per sentito dire”. Ogni esame può essere facile o difficile allo stesso tempo perché bisogna considerare chi è il professore e soprattutto quali sono le materie per te più ostiche [che non necessariamente coincideranno con quelle del tuo “collega” (così i professori chiamano i tuoi compagni di corso)]. Le alternative, perciò, sono poche: se hai la fortuna di avere qualche parente o amico che è già laureato o che è iscritto da più tempo, ti conviene chiedere a lui se puoi dare un’ occhiata ai libri per avere un’ idea un po’ più chiara della materia nelle sue linee generali; oppure puoi recarti nelle librerie universitarie e chiedere gentilmente di sfogliare i libri dell’ esame. Per gli esami obbligatori, in cui per la maggioranza dei casi i libri non possono essere scelti, il problema non sussiste.
B) Recati nei vari dipartimenti per prendere i programmi degli esami (anche dei complementari), per renderti conto della materia. Il dipartimento è la “sede” dell’ esame dove dovrai iscriverti.

2) Aule: non è particolarmente difficile trovarle anche se entrando nella bolgia universitaria può sembrare tutto il contrario. Senza farti prendere dal panico cerca le “misere” indicazioni presenti e, mentre le segui, per evitare file apocalittiche chiedi ai tuoi “compagni di sventura”, i quali, se non sono pure loro matricole, dovrebbero aver già affrontato tale sorte in un lontano passato. Altrimenti puoi chiedere informazioni al personale presente, quando c’ è (ma non sperarci troppo!!). Se c’ è, la risposta non è detto che sia soddisfacente. Comunque tentar non nuoce! Questi semplici consigli segnano l’ inizio della tua avventura universitaria.

Nuovi incontri
A questo punto, avendo un’ idea, spero, sufficiente del luogo dove “ti toccherà” sopravvivere almeno tre o cinque anni (per i più fortunati), è importante che riesca a trovare la tua “dimensione” all’ interno dei corsi e con gli studenti. Il primo passo è fare amicizia. Anche se sei un tipo timido all’ università si conoscono moltissime persone in pochissimo tempo, anche se poi non tutte faranno parte del tuo gruppo. E sarà proprio il “gruppo” (NB: c’ è una fondamentale differenza tra gruppo e “branco” oppure “gregge”) che ti farà sentire meno solo e meno disperso. Con i tuoi nuovi compagni oltre al divertimento si spera che studierai anche (ma non troppo!!). In casi veramente eccezionali, se ti andrà proprio bene, nasceranno forti legami d’ amore e d’ amicizia. Instaurare un buon rapporto crea complicità e sicurezza, e di sicuro se anche gli esami saranno difficili la tua unione riuscirà e renderli inconsapevolmente più abbordabili. Studiare insieme è un buon punto di partenza. Se questo studio sarà realmente proficuo lo diranno i professori.

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Redazione Universinet Magazine
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