le case dello studente in germania

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Continua il nostro viaggio tra le diverse possibilità che gli studenti hanno di abitare in Germania: questa volta vediamo le case dello studente. Tra le possibiltià che lo studente ha di abitare in Germania abbiamo le Wohnheimer (l'equivalente della nostra Casa dello Studente). Lì ciascuno ha la sua stanzetta (dagli 8 metri quadrati in su a seconda del posto e del costo) mentre bagno e cucina sono comuni per tutta la camerata. Una prima differenza è il costo, perchè qui si può spendere davvero solo 150 euro. Lo stile di vita però è molto più individualista. Più spesso qui vivono gli stranieri, che non saprebbero organizzarsi altrimenti. Lo stile di vita inoltre è forzatamente più spartano.
Anche se ben arredate, vi posso assicurare che 9 metri quadrati non sono molti. C’è posto per un lavabo e un mobile (di solito aperto), poi per un letto e un tavolo che fa da scrivania e appoggiatutto. Il tutto di solito ricavato da un’unica struttura, per recuperare anche i centimetri. A concludere mensole ovunque, perchè vivendo in un posto anche 5 o più anni se ne accumulano di cose.

La dotazione comprende inoltre un utilissimo armadietto con serratura (di regola mai chiusa) in cucina, dove si possono tenere le provviste o pentolame, se si vuole usare il proprio. A questo si aggiunge 1/3 di ripiano di frigorifero, anche se questo confine è più difficile da rispettare. Tutto ruota intorno alla pacifica convivenza, perchè lo spazio non è davvero molto; ad esempio nella Wohnheim dove ho abitato si era in 10 per piano a dividere il bagno e la doccia, mentre la cucina era condivisa da circa una ventina di persone. E non si tratta di un locale immenso.
A settembre era appena stata ristrutturata e ora ci sono 6 piastre elettriche, un tostapane, un forno spaziale e una friggitrice. Di fatto però a pranzo quasi tutti sono fuori o a mensa, e anche la sera molti vanno in mensa o in qualche locale o sbocconcellano solo qualcosa, e così quasi sempre si trova una piastra disponile. Non potete però certo sperare di preparare grandi manicaretti.

Comunque di questi alloggi ce ne sono un po’ per tutti i gusti, e ad esempio la Wohnheim Vilmarhaus della chiesa luterana fornisce stanze con connessione per telefono, tv e addirittura Internet, insomma una pacchia. Nonostante le ristrettezze i tedeschi sono molto attenti a non calpestare i diritti degli altri, e così si riesce ad avere la propria privacy e al contempo collaborare per avere servizi comuni. Ad esempio uno per piano si fa carico di stipulare un abbonamento telefonico e tiene la contabilità, così chi vuole può usufruirne pagando solo gli scatti. Se ci sono da riverniciare le pareti o qualsiasi altra decisione da prendere, tutti vengono interpellati sulla scelta del colore e non si tende al nonnismo.

Poi ci sono le famose fete (feste), organizzate in corrispondenza di qualche scadenza del semestre o per qualsiasi motivo, nel piano o più alla grande qualche volta nelle grandi sale comuni pensate per essere condivise da più palazzoni.
Insomma, l’idea è che qui vi troverete bene se vi sapete adattare e frequentare tanta gente pur tenendo ben stretta la vostra autonomia. Per il lavare (e stirare se proprio siete dei perfezionisti, ma vi assicuro che qui non è mania diffusa) nelle WG non sempre c’è la lavatrice e ci si appoggia a delle lavanderie (5 o 6 marchi il colpo), mentre nelle Wohnheimer ci sono lavatrici a gettoni e ve la cavate con 2,50 marchi.

Ma come si arriva a scegliere l’alloggio? Per le Wohnheimer dovete fare richiesta allo Studentenwerk, quindi venite messi in lista e appena c’è posto venite chiamati (la locazione all’interno della città poi dipende dalla fortuna, si va dal centro alla periferia); per le WG bisogna leggere gli annunci sui molti giornali (ce ne son alcuni come il Marburger Magazin Express dedicati solo agli annunci), oppure sulle Anschlagtafel (ovvero le lunghissime bacheche) che si trovano sia alla mensa che nell centro per l’aiuto allo studio. Ma anche in giro per la strada trovate volantini di ogni genere, spesso sulla porta stessa dello stabile in cui c’è qualche posto libero. Attenti dunque, e buona fortuna!

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