Tema di Maturità 2014: i consigli della Treccani

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UniversiNet.it – Mancano pochi giorni alla fatidica data. Le notti sono sempre più agitate e i sogni popolati da visioni di titoli di temi comunicati da entità extraterrestri o da incubi in cui il mostro è invariabilmente il Membro interno e l’Oscuro Signore il Presidente della Commissione ancora sconosciuto.

Grazie alla famosissima Enciclopedia Treccani, di seguito potrete leggere i migliori consigli su come scrivere per la Maturità.

Sempre evitare le banalità

Uno dei problemi più rilevanti della scrittura di un testo all’Esame di Stato è la ‘banalizzazione del discorso’. Questa banalizzazione dipende da una pluralità di fattori (fra i quali includerei anche l’ansia da prova’), ma probabilmente il principale riguarda il fatto che spesso chi scrive produce quello che un tempo si chiamava ‘tema scolastico’, e cioè uno scritto in cui lo scrivente si limita a dire di una cosa quanto è risaputo a livello più generale (quello che si dice ‘carenza di contenuti’), rinunciando invece a ‘dire la propria’. Ecco perché, occorrerebbe invece osare ed “essere sé stessi”, come insegnava Poliziano. Questo problema ha anche non pochi collegamenti con il ‘modo di scrivere’ e con il fatto che non sempre gli studenti arrivano allenati a cogliere gli ingredienti formali della scrittura. Oggi, per esempio, potremmo sostenere che la ‘carenza dei contenuti’ in realtà nasconde una più avvertibile assenza di un ‘curricolo formativo’ della competenza di scrittura, centrato sui processi formali specifici dello scrivere. Tra questi aspetti potremmo indicare almeno quattro abilità di scrittura che sarebbe bene utilizzare quando si scrive. Eccole:

  • la capacità di pianificare, cioè di seguire uno sviluppo discorsivo articolato in un progetto testuale (chi legge deve rintracciare un chiaro sviluppo delle idee);
  • la capacità di paragrafare , ossia scrivere capoversi, cioè l’abilità di distribuire il discorso in sezioni autonome organizzate intorno a una linea tematica unitaria e funzionale alla progressione tematica;
  • la capacità di citare, cioè di usare porzioni testuali di varia provenienza che vengano riferite a un piano comunicativo complessivo;
  • la capacità di rivedere, cioè la capacità di intervenire sul testo secondo parametri specifici che favoriscono la leggibilità da parte del pubblico cui il testo è rivolto.

Sono queste capacità che sembrano responsabili del successo del proprio testo scritto: saper progettare un discorso coerente; scrivere paragrafi; citare, prestando attenzione a essere precisi nei tagli e nella rilevanza argomentativa di quanto si sta citando; e rileggere con attenzione, togliendo (le parole superflue e i pensieri deboli) e aggiungendo (i contenuti che rendono più accorta la linea che stiamo sostenendo).
Se si seguono con un po’ di attenzione queste abilità di scrittura, è più facile “essere sé stessi” e dimostrare alla Commissione che non solo si è scritto, ma anche che si è pensato.

Come Scrivere alla Maturità: I Consigli della Treccani

Qualche ‘dritta’ da ricordare: i 4 Consigli per scrivere agli esami di stato e alla maturità
Ecco alcuni dei trucchi suggeriti dagli espertoni per scrivere alla Maturità:

  1. Occorre ricordarsi che si scrivono ‘capoversi’ e non semplici frasi che si seguono liberamente. Un capoverso è semplicemente un piccolo testo contenuto in 5-10 righe che contiene un pensiero completo, dopo di che si va a capo.
  2. Bisogna ricordare che è meglio scrivere frasi brevi piuttosto che frasi lunghe (una frase è breve quando sta in un rigo e mezzo; è lunga quando supera i tre righi di un foglio). In terzo luogo, può essere utile scrivere la prima frase del capoverso come se fosse il titolo (ma non nominale!) del tema il cui svolgimento è il capoverso stesso.
  3. In terzo luogo occorre cercare di essere precisi nella scelta delle parole senza cercare gli ‘effetti speciali’ (parole roboanti, auliche o gergali) ed evitando le imprecisioni e le banalità (con parole generiche troppo usate o scorrette).
  4. Infine, si deve prestare molta attenzione alla punteggiatura; per esempio, spesso le virgole sono infide e si presentano al posto di un punto regalando l’effetto del ‘pensiero macedonia’.

Che dire allora, secondo la più sana tradizione IN Bocca al Lupo!!!

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