Teraflux il re dei Supercomputer è anche italiano

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Universinet.it – Il supercompuer europeo Teraflux è anche italiano. Esplorare le massime potenzialità di calcolo dei supercomputer è l’obiettivo del progetto di ricerca TERAFLUX (http://teraflux.eu), supportato dall’Unione europea con un contributo di oltre 6 milioni di euro e coordinato dal professor Roberto Giorgi dell’Università di Siena.

Il progetto, con 11 università partner e oltre 50 ricercatori che stanno lavorando in collaborazione da circa 2 anni, si è già allargato dall’Europa agli Stati Uniti, con l’ingresso dell’Università del Delaware e del gruppo di ricerca del professore statunitense Guang Gao, uno dei massimi esperti di flussi di dati in elaboratori ad alte prestazioni.
Con l’adesione di Guang Gao è stato creato un ponte tra Europa ed USA che permetterà di trovare nuove soluzioni, da attuare nei prossimi 20 anni, per sfruttare con la massima efficienza le grandi architetture informatiche e raggiungere una potenza di calcolo oggi impensabile, con attenzione al risparmio energetico, applicazioni dallo studio di nuovi farmaci, fino alle più futuristiche esigenze di gestione dell’informazione.
Un esponenziale aumento della potenza di calcolo è necessaria per gestire la grande mole di dati, o “big-data”, che i ricercatori dovranno affrontare sempre di più in ogni contesto, e per raggiungere maggiore precisione in problemi classici di sismologia, meteorologia, modellazione di catene molecolari o la progettazione di nuovi potenti farmaci, solo per fare  alcuni esempi. 
I supercomputer sono macchine con centinaia di migliaia di unità di calcolo che lavorano separatamente ma che devono coordinarsi, distribuendo e sincronizzando i processi nel modo più efficiente possibile. Per fare questo i ricercatori che lavorano a TERAFLUX stanno rendendo possibile l’uso di un modello di esecuzione dei programmi detto “dataflow”, che permette al programmatore di lavorare in modo svincolato dalla struttura della macchina, ma allo stesso tempo sfruttando al meglio la potenza di calcolo coordinata e distribuita dei processori. Inoltre, le tecnologie sviluppate per i supercomputer migrano gradualmente nei sistemi di dimensioni più ridotte quali gli smartphone.
L’utilizzo efficiente di supercomputer è indispensabile raggiungere la potenza di calcolo necessaria a modellizzare i sistemi complessi. Da qui l’interesse crescente delle istituzioni europee e della comunità scientifica internazionale per il progetto Teraflux, che promette sostanziali passi avanti in questo settore.

 
Redazione Universinet Magazine
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