il mio primo esame: economia politica

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Come sarei potuta sopravvivere? Avevo studiato tanto, eppure avevo una grande confusione in testa, mi sembrava di non ricordare niente… E’ passato tanto tempo da allora, mi avevano detto che prima o poi ci si abitua a certe emozioni, eppure a me sembra di sentirmi sempre uguale: con sensazioni di panico e d’ansia per giorni interi. Nonostante tutto ho un ricordo divertente del mio primo esame. Chissà per quale ragione avevo deciso d’iniziare con Economia politica, uno dei più difficile del mio corso di laurea. Forse perché pensavo che avendo fatto gli studi tecnici avessi le basi adatte; ma ci volle poco per rendermi conto che quello che sul mio libro delle superiori era spiegato in una paginetta, sui libri dell’università era spiegato dettagliatamente in capitoli interi.Dopo aver passato lo scritto ero terrorizzata dall’orale, dover parlare davanti ad un professore che sapeva vita, morte e miracoli dell’Economia. Come sarei potuta sopravvivere? Avevo studiato tanto, eppure avevo una grande confusione in testa, mi sembrava di non ricordare niente, tante nozioni vagavano nella mia mente senza che riuscissero a trovare una loro collocazione. Poi oltre l’agitazione, avevo il terrore degli assistenti del professore, secondo quanto mi avevano detto erano molto bravi a metterti in difficoltà. In quello stato di tensione l’unica mia speranza era di essere interrogata dal professore, forse il meno terribile. Ormai mancava poco al momento di essere chiamata, secondo i miei calcoli c’era un solo ragazzo prima di me e si stavano per liberare sia il posto del professore sia di uno degli assistenti; il professore chiamò il ragazzo che non rispose, dopo la seconda volta chiamò me, io corsi felice verso la sua sedia, sembravo un maratoneta che cerca di raggiungere il traguardo, allo stesso tempo si avvicina il ragazzo che era prima di me, in quel momento pensai Ecco che adesso mi manda dall’assistente, ma forse devo aver dato l’idea di chi non aveva nessuna intenzione di mollare quella sedia ormai conquistata, ed in effetti, il professore disse al ragazzo d’andare ad essere spellato dall’assistente accanto a lui. Mai sentita così fortunata nella vita, una fortuna che non si ripeté mai più, ma quel giono mi aiutò a superare con successo il mio primo esame.

EMANUELA

Renato Reggiani
Renato Reggiani
Romano, 41 anni di attività di ricerca e giornalistica, giornalista scientifico ed esperto di comunicazione ecosostenibile. Ho il cuore diviso tra l’Italia e l’Oriente dove ho studiato e lavorato a Dubai, ora copro larea sud Pacifico, mi divido tra Tokyo e Seul, ho studiato a Rotterdam con il programma Erasmus per imprenditori. Hao collaborato con giornali, agenzie e tv. Ho depositato due brevetti per migliorare la sostenibilità green delle nostre città. Ho fondato l’Associazione Frontiere della Comunicazione per insegnare il cinese e l'inglese ai bambini delle scuole elementari italiane. Fulminato sulla via di San Francisco dalla Maker Faire, ho collaborato e curato l’area agricoltura digitale per 2 edizioni. Ho collaborato con la facoltà di Scienze della Comunicazione di Roma e il Politecnico di Milano facoltà di Architettura a Piacenza. Premiato a Copenaghen per la Corporate Social Responsibility, non ho ancora visto la sirenetta. Cambiare il mondo si può, un articolo alla volta.

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