Il PNNR affonda le scuole del SUD, i fondi in maggioranza alle scuole del NORD

Città come Napoli e Palermo si trovano tra le ultime quindici province in termini di risorse pro capite assegnate. Tali discrepanze si estendono anche all'interno delle regioni del Mezzogiorno, con differenze significative rispetto al Centro-Nord.

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di Alessandro Forlani
Universinet.it – Lo Svimez ha espresso preoccupazione per il divario nella distribuzione delle risorse del Pnrr tra il Nord e il Sud dell’Italia, sottolineando che il Sud potrebbe avere bisogno di un maggiore supporto. Questo divario è evidente nelle spese pubbliche, con i dati dei Conti pubblici territoriali che mostrano un calo del 20% degli investimenti nella scuola nel Sud rispetto al 18% nel Centro-Nord tra il 2008 e il 2020. Nel 2020, gli investimenti pubblici per studente nel Sud erano di 185 euro, rispetto ai 300 euro nel Centro-Nord.

Le regioni del Sud soffrono di un notevole ritardo nell’offerta di servizi per la prima infanzia, con la Campania, la Sicilia, la Calabria e il Molise lontani dall’obiettivo del Lep di posti autorizzati da raggiungere entro il 2027. Inoltre, le regioni meridionali stanno soffrendo di un deficit significativo nella disponibilità di mense scolastiche, un servizio che potrebbe aiutare a fornire l’istruzione a tempo pieno.

Nel frattempo, città come Napoli e Palermo si trovano tra le ultime quindici province in termini di risorse pro capite assegnate. Tali discrepanze si estendono anche all’interno delle regioni del Mezzogiorno, con differenze significative rispetto al Centro-Nord.

Secondo lo Svimez, i 11,28 miliardi di euro di risorse del Pnrr, di cui 10,73 miliardi assegnati agli enti territoriali, rappresentano un’opportunità unica per colmare queste disparità regionali nell’istruzione. Il “Piano per asili nido e scuole dell’infanzia e servizi di educazione e cura per la prima infanzia” e il “Piano di messa in sicurezza e riqualificazione delle scuole” rappresentano circa l’80% delle risorse allocate, con circa 600 milioni destinati a mense e palestre e circa 1,2 miliardi per la costruzione di nuove scuole.

I ricercatori hanno espresso preoccupazione per il fatto che i criteri ministeriali per la distribuzione delle risorse a livello regionale potrebbero non considerare adeguatamente le diverse esigenze di investimento delle varie regioni, mettendo a rischio l’obiettivo di coesione territoriale del Pnrr.

Redazione Universinet Magazine
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