Il volto nuovo della comunicazione sociale

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La Fondazione Pubblicità Progresso ( www.pubblicitaprogresso.org ) organizza la quarta Conferenza Internazionale della Comunicazione Sociale, prevista il 26 e 27 novembre 2008 presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi di Milano.

La Comunicazione Sociale ha, tra le sue funzioni, anche quella di stimolare il dono, un atto importante che dovrebbe essere vissuto in modo sempre più consapevole: dal dono in denaro (quando si contribuisce al sostegno di una “buona causa”), al dono del proprio tempo (pensiamo alle persone che si offrono come volontari), fino al dono della propria firma (quando decidiamo di destinare il cinque per mille a una Onlus). Si intende affrontare il tema del dono da diversi punti di vista: quali sono i meccanismi che stanno alla base dell’atto della donazione, quali sono i significati di questo gesto, qual è il ruolo della comunicazione nel processo che porta la singola persona – ma anche soggetti e organizzazioni complesse – a offrire donazioni. Anche quest’anno, come nella precedente edizione, la Fondazione Pubblicità Progresso offre un’interessante opportunità per gli studenti universitari: un concorso a loro dedicato il “Volto Nuovo della Comunicazione Sociale” (http://www.pubbliprogresso.it/siti_campagne/concorso_u08/index.html).

 Per informazioni: Marcella Semenza – tel. 02 6691621 / 02 67078256 – conferenzapubblicitaprogresso@koinetica.net

 

l futuro del passato Perché studiare comunicazione alla “Sapienza” Formare nuovi protagonisti della società dell’informazione in grado di occupare i territori comunicativi moderni. É questa la promessa implicita in una Facoltà dedicata alle Scienze della Comunicazione; l’obiettivo dell’offerta universitaria sembra anzitutto quello di formare persone in grado di appropriarsi della comunicazione, ancorandone i saperi – spesso apparentemente volatili e poco autonomi – a forme concrete e distintive di conoscenza, di professionalità, di “impegno sociale”. Dietro questa mission si evidenzia in maniera chiara una specifica idea di disciplina, ma anche una prefigurazione della fatica che necessariamente si richiede per il raggiungimento dell’obiettivo.

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Redazione Universinet Magazine
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