Mosca: “Distrutte munizioni all’uranio impoverito in Ucraina, rischio radiazioni verso l’Europa”

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di R.R.
Universinet.it
– Un’escalation di tensione senza precedenti, Mosca ha annunciato di aver distrutto depositi di munizioni all’uranio in Ucraina. L’affermazione è seguita a una serie di esplosioni che hanno scosso la capitale ucraina, Kiev, e altre città. Il Cremlino ha messo in guardia l’Europa riguardo un potenziale rischio di radiazioni in seguito all’esplosione dei depositi.
Le potenze del G7, attualmente riunite nella città martire di Hiroshima, in Giappone, hanno reagito alla notizia esprimendo un’unanime condanna. “La minaccia atomica russa è del tutto inaccettabile“, hanno dichiarato i leader in un comunicato congiunto.

La situazione di instabilità in Ucraina, aggravata dall’intervento militare russo, sta generando preoccupazione a livello internazionale per le possibili ripercussioni sulla sicurezza globale. Nessuna conferma è ancora arrivata riguardo l’effettiva presenza di materiale radioattivo nei depositi distrutti e l’esatta portata del rischio di radiazioni. Gli esperti stanno monitorando la situazione e i governi europei stanno prendendo provvedimenti per prepararsi a possibili scenari di emergenza nucleare.

Il luogo di ritrovo del G7, Hiroshima, simbolo storico del potere distruttivo delle armi nucleari, rafforza l’urgenza e la gravità del messaggio inviato dai leader delle nazioni più industrializzate al mondo. Il mondo guarda con preoccupazione all’escalation di tensioni in Ucraina, sperando in una rapida risoluzione del conflitto.

A dire di esperti dell’ENEA (consultati da alcuni dei maggiori quotidiani italiani) ” è importante sottolineare che l‘uranio impoverito, essendo un metallo pesante, non può essere la causa di qualsiasi fenomeno di radioattività, soprattutto non nell’aria.
Il profilo radiologico di questo metallo pesante è inesistente. Infatti, viene denominato “impoverito” proprio perché la sua componente radioattiva è più debole rispetto a quella dell’uranio naturale, presente in acqua e nel terreno. È importante ricordare che per trasformare l’uranio naturale in combustibile per centrali nucleari, è necessario un processo di arricchimento. Per cui, tornando al nocciolo della questione: se un deposito di munizioni contenenti uranio impoverito viene colpito, possiamo essere sicuri che non ci saranno conseguenze sotto forma di nubi pericolose trasportate dall’aria, né a livello locale (escludendo l’esplosione, ovviamente)”.

Restano i rischi delle polveri liberate nell’aria che potranno contaminare i terreni circostanti il luogo dell’esplosione.

Redazione Universinet Magazine
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