sedere scoperto: la crociata dei presidi

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Tolleranza zero nei licei per i pantaloni a vita bassa. Ecco la nuova crociata dei Presidi Talebani… AVEZZANO (L’AQUILA) – E’ «tolleranza zero», nel Liceo Scientifico di Avezzano, contro i moderni pantaloni a vita bassa, che lasciano generosamente scoperti ombelico e parte del fondoschiena. Con una circolare che il dirigente scolastico dell’istituto statale «Vitruvio Pollione» ha indirizzato ad alunni e docenti, e che ha già suscitato accese reazioni da parte degli interessati, viene rivolto l’invito ad evitare estrosità d’abbigliamento a scuola.
«Mi riferisco particolarmente ai pantaloni a vita bassa – sottolinea nel testo il dirigente, Angelo Bernardini – che lasciano scoperte parti del corpo che, per la buona educazione, nella particolare situazione della vita scolastica, è bene che siano coperte. Come è stato ritenuto eccessivo, per la nostra civiltà e sensibilità, e non rispettoso degli altri, coprire con il burka il proprio volto, così deve ritenersi oltre i limiti della decenza indossare dei pantaloni che, quando ci si mette seduti, lasciano il sedere scoperto».
«Tra i vari problemi che coinvolgono la scuola ci sono, a volte, anche quelli riguardanti la moda e quello che si presenta in questi giorni – scrive ancora – riguarda l’abbigliamento: le estrosità e le anomalie possono creare distrazione e vanificare così il lavoro degli insegnanti. Non è il caso – spiega ancora il dirigente nella circolare – di richiamare l’uso del grembiule uguale per tutti, che pure risolveva un problema democratico di uguaglianza ed evitava l’ostentazione e lo sfoggio di capi di vestiario firmati. Il problema del momento riguarda alcuni modi di vestire che rischiano di superare i limiti del buon gusto e creano disturbo ed imbarazzo nell’ambito di una vita comunitaria».
«Non so in altri ambienti quale potrebbe essere l’impatto – conclude il dirigente scolastico -, ma a scuola è certamente negativo. Le mie osservazioni si riferiscono ovviamente alla vita scolastica in quanto la scuola ha come finalità quella dell’istruzione e dell’educazione».
Per ora studenti e studentesse hanno reagito animatamente al «diktat» del dirigente: occorrerà adesso vedere se verranno messe in pratica le nuove prescrizioni.

Redazione Universinet Magazine
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