I caccia F-35 Italiani schierati in Giappone per la prima volta

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Di Renato Reggiani

UniversiNet.it – Lungo le ali della storia l’Aeronautica Italiana ha volato di nuovo nel cielo dell’Indo-Pacifico, area geostrategica di crescente importanza. Ricordando il viaggio del 1920, che tanto ha ispirato il Maestro Miyazaki nei sui personaggi volanti sugli idrovolanti Caproni e Ansaldo, 5 caccia F-35 e la loro scorta volante, hanno occupato il cielo tra Roma e Tokyo.

In un battito di ali, in risposta alle direttive dell’Alleanza Atlantica, l’Italia ha posato sulla base nipponica di Komatsu una formazione da combattimento, armata e pronta a gestire autonomamente qualsiasi scenario operativo.

La scena era impressionante: quattro caccia F-35 di quinta generazione, le prime aquile europee a volare verso il Giappone, seguiti da tre cisterne Boeing KC-767 – guardiani dei cieli, garantendo rifornimenti di carburante – e due quadrimotori Hercules, pronti a intervenire in caso di necessità. A coronare questo dispiegamento, il radar volante Gulfstream Caew, dotato di un avanzato sistema di intelligenza artificiale israeliano, diventando gli occhi e le orecchie nel cielo, un vero e proprio quartiere generale volante.

Con oltre diecimila chilometri percorsi, un quasi record, i jet italiani hanno raggiunto Komatsu, posta strategicamente tra la Russia asiatica e la Corea del Nord. Qui, per cinque giorni, hanno danzato nel cielo con i caccia F-15 giapponesi, in un balletto aereo che ha visto uno degli F-15 adornato con il tricolore e il logo celebrativo del centenario dell’Aeronautica. Non solo un esercizio, ma un incontro di culture, tattiche e esperienze.

Tra le pagine della storia e la tecnologia avanzata, l’Italia e il Giappone volano insieme, guardando al futuro con rispetto reciproco e determinazione comune.

Redazione Universinet Magazine
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