Accorpamenti della Gelmini annullati dalla Corte Costituzionale.

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Universinet.itScuolicidio. Ovvero un vero e proprio assassinio delle scuole pubbliche italiane, operato con la scellerata manovra estiva 2011 targata  Gelmini. Circa il 25% delle scuole italiane è morto in quell’estate tra il disinteresse generale e le inutili grida di coraggiosi genitori ed insegnanti arrivati spesso ad incatenarsi, inultilmente,  ai cancelli delle scuole dei figli per non vederle chiudere. Estate di scandali tra Test di ammissione all’Università truccati e scuole cancellate.

Scuolicidio. Come altrimenti si potrebbe definire la chiusura di migliaia di scuole di ogni ordine e grado che non hanno più riaperto i battenti a Settembre? Come si può definire l’avere scientemente gettato nel caos la scuola italiana già derubata di fondi e risorse? Scuolicidio, Secondo la Consulta l’articolo 19, comma 4, della manovra è «costituzionalmente illegittimo» per violazione dell’articolo 117, terzo comma della Costituzione (quello che determina le competenze legislative di Stato e Regioni), «essendo una norma di dettaglio dettata in un ambito di competenza concorrente». 
Chi pagherà per questo? Chi pagherà per le centinaia di migliaia di ragazzi che hanno dovuto cambiare mestra? O le decine di migliaia di progetti educativi andati in fumo?  Chi pagherà per questo scempio?

Ovvio, nessuno, ora nel migliore dei casi i Politicanti locali laidi leccaculo del potere centrale, che spesso hanno usato questa oscena legge per crearsi bacini elettorali in vista delle prossime elezioni, non saranno richiamati a rifondere i danni fatti all’educazione di una generazione. Potranno continuare a godersi il frutto delle loro ruberie locali tra escort e seratine ostriche e champagne, Batman insegna. 

La Corte costituzionale ha bocciato gli accorpamenti, con la sentenza 147 del 2012 (presidente Alfonso Quaranta, giudice redattore Sergio Mattarella), accogliendo parzialmente i ricorsi, che la Corte ha deciso di trattare unitariamente, delle Regioni Toscana, Emilia-Romagna, Liguria, Umbria, Sicilia, Puglia e Basilicata, i giudici delle leggi hanno dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 19, comma 4, del decreto legge 98 del 2011, poi legge 111/2011, nella parte che fissava l’obbligo di accorpamento in istituti comprensivi delle scuole dell’infanzia, elementari e medie che per acquisire l’autonomia «devono essere costituiti con almeno 1.000 alunni, ridotti a 500 per le istituzioni site nelle piccole isole, nei comuni montani, nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche».

Ora faranno una “leggina” od un decreto per sanare la situazione, il tutto come al solito prendendo solennemente per il culo studenti e genitori.

Che paese di merda,  è diventata l’Italia se non riesce neppure a tutelare le sue scuole, unico futuro per i suoi figli. 

di Renato Reggiani
direttore@universinet.it 

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