Professori in rivolta contro la “deportazione”, ma arriva la proroga

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Universinet.it – Da Milano alla Sicilia, moltissimi maestri e professori, assunti con le nuove opportunità offerte dalla riforma cd “Buona Scuola”, ma da molti ribattezzata “Buona deportazione”.

 Per tanti tra coloro che hanno accettato l’assunzione a tempo indeterminato, la cd stabilizzazione dopo spesso decenni di precariato, si profila un incarico a centinaia di Km dalla propria residenza ad esempio molti siciliani rischiano di finire a insegnare in Lombardia o Trentino. Il problema è che non stiamo parlando di ragazzi di 20/25 anni ben felici di partire all’avventura con una valigia e 2 magliette, scoprire la movida milanese o gli spritz veneti. Qui parliamo di maestri e maestre di 40/50 anni con famiglie, responsabilità. Capirete che per chi ha figli piccoli da seguire, anziani da accudire o altre responsabilità sociali, trasferirsi da Palermo a Milano, possa sembrare una “deportazione”, anche perchè esiste il concreto rischio che si finisca ad occupare cattedre per  materie diverse da quelle che si sono insegnate per decenni. Governo Kamikaze? Nelle ultime ore il ministro Giannini ha con una circolare aperto uno spiraglio, sarà infatti possibile, anche se di ruolo, ancora per un anno insegnare come “supplenti” quindi vicino casa…. Soluzione all’italiana, rimandiamo a tra un anno e poi si vedrà, addio ai sacrosanti propositi di continuità didattica e via al valzer dei docenti. Ma sarebbe bastato pensarci prima ed evitare che una grande riforma su cui il governo ha messo tanti soldi veri, non si trasformasse in un boomerang scontentando tutti. Per MAtteo Renzi il problema non è più la comunicazione ma l’attuazione di provvedimenti che partono con ottime intenzioni ma per strada, tra sciatteria, burocrazie infedeli e forse inesperienza, si trasformano nel loro opposto.

di Renato Reggiani

Redazione Universinet Magazine
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