La Lega vuole i Test di Ammissione su base etnica

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UniversiNet.it – Dopo la scuola pubblica di Adro diventata una specie di parco a tema leghista con un enorme spreco di denaro per la realizzazione di centinaia di arredi personalizzati e pareti istoriate dal pur bel Logo del sole delle Alpi, che ora dovranno essere gettati, La Lega Nord in Lombardia ha proposto il diritto di prelazione per i lombardi nelle università a numero chiuso e una quota di programmi scolastici padani.

OK parliamone, andiamo a leggere la proposta contenuta in due emendamenti al piano regionale di sviluppo presentati dala Lega, e approvati dalla settima commissione regionale Cultura e formazione professionale grazie ai voti del centrodestra.
In pratica si parte da un problema reale, la differente generosità con la quale si assegnano i voti di maturità tra Nord e Sud, per arrivare a delle conclusioni a nostro avviso aberranti che porterebbero alla creazione di Università su base etnica, la vera e propria negazione della parola stessa Università.

Per  Massimiliano Orsatti consigliere della Lega — «Oggi gli studenti lombardi partono svantaggiatiperché nei test di ammissione alle università a numero chiuso si tiene conto anche del voto preso all’esame di maturità, che in alcune regioni del sud è notoriamente dato con generosità». Per cui la Lega chiederà che nei test di ammissione non si tenga conto dei voti di maturità. E fin qui saremmo d’accordo anche noi, il voto di maturità è spesso inattendibile. Ma prosegue poi «Successivamente chiediamo una corsia riservata per gli studenti che siano residenti in Lombardia da almeno cinque anni».

E perchè? Se uno studente viene dal Veneto o dal Trentino o dalla Sicilia e avesse superato i test perchè non si dovrebbe iscrivere? Questo sarebbe esattamente il comportamento opposto a quello tenuto dalle migliori università pubbliche e private del Pianeta che fanno ponti d’oro agli studenti stranieri meritevoli. E’ una mentalità piccola piccola un tempo si sarebbe detto da “furbetti del quartierino” pensare a rinchiudere l’università e la ricerca in dei recinti sempre più piccoli.o «di sostenere in via prioritaria gli studenti lombardi anche sugli interventi a favore del diritto allo studio» e l’effettiva applicazione della legge regionale in cui si stabilisce che
Si sfiora poi il ridicolo con la proposta di padanizzare i programmi dell’Università e della scuola come se esistesse la Geometria Bergamasca o l’Analisi Matematica padana o Diritto Privato Milanese, ma ci rendiamo conto? Continua infatti Orsatti: “Per legge vorremmo che  il 20 per cento dei programmi fosse dedicato ad argomenti legati al territorio. La valutazione dei fondi sul diritto allo studio andrà fatta complessivamente». Insomma, più soldi a chi metterà nei programmi argomenti “padani”.
Peccato perchè i leghisti erano partiti da un vero problema, quello dei voti di maturità assegnati come al lotto per finire in un delirio razzista.

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